Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine…. leggi tutto
Parola: GRAZIE
Gesto: Preparare il pane per la famiglia, rendendo grazie alla famiglia e donando qualcosa di sé.
Prepara il pane per la tua famiglia e offrilo come espressione di riconoscenza. Proprio questo è il significato dell’eucaristia. Mentre lo prepari ti proponiamo di riflettere:
Chi si è preso cura di te?
Per chi vuoi spenderti?
Di chi ti vuoi prendere cura?
Gesù, prima della sua Passione, ha voluto celebrare con gli amici che si era scelto la cena della pasqua ebraica. Durante questa cena, ha compiuto due gesti importanti, chiedendo di ripeterli dopo la sua morte e risurrezione. Ha lavato i piedi ai presenti, poi ha benedetto il pane e il vino e li ha distribuiti a tutti.
Sono gesti quotidiani, sono gesti sacri nella vita di famiglia. Condividere il cibo, servirci l’un l’altro è necessario e ci riempie di gratitudine. Darci reciprocamente del tempo e delle attenzioni, prenderci cura della nonna e del nonno molto anziani, di chi ha bisogno di fiducia nel suo lavoro, di sostegno nello studio e di ascolto, prepararci insieme a uscire di casa capaci di incontrare profondamente gli altri.
Questo per noi è spezzare il pane giorno per giorno, grati a Gesù che ci indica questa strada e ci accompagna. Grati l’un l’altro. E l’Amore si fa presente.
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In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli…. leggi tutto
Parola: ABBRACCIO
Gesto: preghiera universale di comunità R/S
Gesù muore in croce: un atto che fa per la salvezza di tutti. Un abbraccio verso tutta l’umanità.
Oggi siamo costretti a toccare con mano la fragilità della malattia e della morte: l’unica via è la condivisione, della sofferenza, come dell’aiuto e della speranza.
Insieme alla tua comunità R/S provate a realizzare una preghiera universale per la comunità più grande che è l’umanità.
Per vedere la struttura della preghiera universale clicca qui
Quanto ci manca abbracciare qualcuno ? le persone più care, ma anche gli amici ? Mai come in questi giorni ci siamo resi conto della potenza di un abbraccio!
Eppure nel non dare nulla per scontato, non possiamo dimenticare che anche un abbraccio può essere falso, addirittura essere gesto che tradisce …. Come non pensare all’abbraccio di Giuda che consegna Gesù ai carnefici…
E’ l’occasione per rivedere la Verità che questa modalità di relazione con gli altri racchiude e a volte nasconde .
Un abbraccio è sorreggere, sostenere trasmettere calore e compassione …. quanti abbracci mancati nei lutti di queste settimane.
C’è un abbraccio nella Vangelo che per me descrive appieno il significato del gesto : quello del Padre Misericordioso nel cap 15 di Luca vv 20 : è un atto compiuto al culmine di un percorso di Amore e di attesa verso ciascuno di noi .
Il Padre si alza e corre incontro al figlio lo abbraccia e lo bacia al culmine della gioia del Perdono. Quando abbiamo bisogno di quell’abbraccio , quanto lo desideriamo …..
Nei lunghi anni di scautismo ci sono stati tanti abbracci mossi da mille emozioni e sentimenti e molti appartengo al “file” de ricordi cari e carichi di significato , probabilmente per ciascuno di noi è cosi. C’è però un abbraccio speciale, non corredato da parole, ma carico di affetto e di calore. E’ avvenuto in un tempo lontano , in una terra lontana , il Canada durante la GMG del 2002, al culmine di una serata indimenticabile, nelle ore profonde della notte dopo un’attesa carica di ansia, di angoscia e di paura; un abbraccio ad una giovane novizia, ora divenuta donna e capo . Un abbraccio che ha aperto una relazione speciale, cresciuta con noi ed al quale tornare nel ricordo e nel riaffermare il cammino insieme.
Abbracciare è un’ “arte” che come capi dobbiamo coltivare in modo da esprimere sempre la verità di questo gesto e non sminuirlo in stereotipo frettolosi e scontati…..
Mi manca … spero lo potremo fare presto …. Domani nel silenzio del sabato santo , quando molti Rover e Scolte sarebbero stati abbracciati dai loro capi di ritorno da un hike ….. mi mancherà ancora di più…. Ma sarà solo il tempo dell’attesa … e ci abbracceremo di nuovo nella Luce del Risorto e nel Fuoco della Pentecoste .
Donatella 56 anni
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Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba…. leggi tutto
Parola: SEGNI DI VITA
Gesto: ricerca dei segni di vita, nell’attesa della vita piena.
Se Gesù è realmente risorto, allora la prospettiva con cui guardare la vita ed il mondo può davvero cambiare.
Prova a dedicare un momento di questa giornata alla meditazione. Quali sono i segni già presenti nella tua vita e che ti parlano di lui?
Raccontali rispondendo alla richiesta #parlamidilui: prova a condividere in clan e magari a rilanciare sui social il tuo #parlamidilui
Trovo sempre molto interessante nella mia vita personale sostare, in un giorno come questo, al centro della mia vita, dove silenzio e confusione si combattono, fino a riuscire quasi a danzare in una strana armonia che stupisce anche me. Non è scontato che l’essere consacrata dia una immediatezza nella comprensione dei segni di vita che il Signore quotidianamente semina nel cuore. Eppure il silenzio di questo giorno, il sepolcro vuoto, la speranza di un mattino di luce, donano, ancora una volta alla mia vita, il coraggio di andare avanti in una continua ricerca di quei frutti di bontà che Lui ha seminato nel mio cuore. Mi rendo sempre più conto che la domanda che spesso si affaccia al mio cuore non è più: perché non lasci questo silenzio per qualcosa di più concreto? Ma è: perché continui a rimanere in ascolto ed attesa?. Ed è proprio questa seconda domanda che mi riporta continuamente al primo sguardo d’amore, di misericordia, di pazienza, di coraggio che Lui ha avuto per me. Uno sguardo che ora capisco non avere tempo ma solo tenerezza e bellezza.
Quel tutto che per me oggi è riassunto nel bagliore di quella luce piena che è il mattino di Pasqua.
Suor Mina 45 anni
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Si ringrazia di cuore Alessandro Ronzi per le immagini che ci hanno accompagnato in questi giorni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di
tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore
Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua ma-dre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Parola del Signore
La struttura della preghiera universale:
Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.
Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».
Parola del Signore