L’iniziativa #parlamidilui nasce da un’osservazione, da una provocazione e da un’idea.
L’osservazione: nel 2018, la Branca R/S è stata impegnata nel supportare il cammino verso il Sinodo dei giovani.
I clan/fuoco e i noviziati sono stati invitati a partecipare attraverso vari momenti: i cammini sinodali, la lettera carachiesatiscrivo, la partecipazione ai pellegrinaggi culminati con la veglia della notte bianca e con la S.Messa in piazza San Pietro celebrata da Papa Francesco lo scorso agosto 2018.
Quelle esperienze ci hanno consegnato l’immagine di una Branca R/S che, quando chiamata a esserci, risponde con entusiasmo: molte sono state le comunità da tutta Italia che si sono lasciate coinvolgere dal percorso e che hanno partecipato agli eventi di agosto, in alcuni casi vivendo momenti autentici di protagonismo come le veglie rover preparate per la notte bianca.
La provocazione: scrive Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, nel febbraio del 2018
Vi è dunque una grande opportunità, una chance per il cristianesimo e di conseguenza per le chiese, che dovrebbero restare vigilanti più che mai e dotarsi di un nuovo soffio di vita. Sono cioè chiamate a favorire una maturazione della soggettività dei battezzati, un rinnovamento della fede, sempre più pensata, e l’esercizio di uno stile che sappia essere eloquente, trasmettendo il Vangelo agli uomini e alle donne che ancora chiedono, anche se in modo non esplicito: “Vogliamo vedere Gesù” (Gv 12,21). Siamo tutti consapevoli del grande mutamento in atto, con velocità accelerata, negli ultimi dieci anni: sono vistosi sia la diminuzione dei partecipanti all’eucaristia domenicale sia l’assottigliarsi della presenza delle donne nelle liturgie e nelle diverse diaconie parrocchiali. Ma soprattutto le nuove generazioni sono segnate da incertezze nel credere, da mancanza di appartenenza alla chiesa, da rigetto delle immagini tradizionali di Dio e della morale tradizionale cattolica. La loro terra è “la terra di mezzo”, senza le polarizzazioni dell’ateismo o della militanza religiosa. Le analisi, non solo sociologiche ma squisitamente ecclesiali, che Armando Matteo e Alessandro Castegnaro hanno proposto di questi fenomeni, ci ammoniscono da tempo sul cammino da percorrere. Non siamo ingenui e sprovveduti, né entusiasti, ma crediamo che anche in questa situazione segnata da tendenze preoccupanti sia possibile avere fiducia per il futuro del Vangelo. Infatti, anche se oggi il discorso su Dio è diventato addirittura un ostacolo alla fede, anche se la chiesa con le sue miserie e fragilità non gode di buona fama, tuttavia il Vangelo e Gesù Cristo continuano a intrigare, ad affascinare i nostri contemporanei.
L’idea: proporre un percorso di catechesi che riparta dalla conoscenza di Gesù nella sua umanità prima per arrivare poi all’immagine completa del Dio che si dona per la salvezza dell’uomo. Un’occasione per chiedersi “E voi chi dite che io sia?” e cogliere il fascino e la ricchezza che l’incontro con Gesù Cristo può, sempre e ancora, donare alla vita di ciascuno di noi, capi, rover e scolte.