Triduo di Pasqua…Gesti che parlano

Giovedi Santo (9 Aprile)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,1-15)

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine…. leggi tutto

 

#dallaparolaallavita

Parola: GRAZIE

Gesto: Preparare il pane per la famiglia, rendendo grazie alla famiglia e donando qualcosa di sé.

Prepara il pane per la tua famiglia e offrilo come espressione di riconoscenza. Proprio questo è il significato dell’eucaristia. Mentre lo prepari ti proponiamo di riflettere:

Chi si è preso cura di te?

Per chi vuoi spenderti?

Di chi ti vuoi prendere cura?

#parlamidilui

Gesù, prima della sua Passione, ha voluto celebrare con gli amici che si era scelto la cena della pasqua ebraica. Durante questa cena, ha compiuto due gesti importanti, chiedendo di ripeterli dopo la sua morte e risurrezione. Ha lavato i piedi ai presenti, poi ha benedetto il pane e il vino e li ha distribuiti a tutti.  

Sono gesti quotidiani, sono gesti sacri nella vita di famiglia. Condividere il cibo, servirci lun laltro è necessario e ci riempie di gratitudine. Darci reciprocamente del tempo e delle attenzioni, prenderci cura della nonna e del nonno molto anziani, di chi ha bisogno di fiducia nel suo lavoro, di sostegno nello studio e di ascolto, prepararci insieme a uscire di casa capaci di incontrare profondamente gli altri.  

Questo per noi è spezzare il pane giorno per giorno, grati a Gesù che ci indica questa strada e ci accompagna. Grati lun laltro. E lAmore si fa presente. 

                             
Chiara 53 anni, Diego 58, Davide 26, Michele 24, Francesco 23, Stephen 21, Matteo 18

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Venerdì Santo (10 aprile)

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 18,16-22, 25-30)

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli…. leggi tutto

 

#dallaparolaallavita

Parola: ABBRACCIO 

Gesto: preghiera universale di comunità R/S 

Gesù muore in croce: un atto che fa per la salvezza di tutti. Un abbraccio verso tutta l’umanità. 

Oggi siamo costretti a toccare con mano la fragilità della malattia e della morte: l’unica via è la condivisione, della sofferenza, come dell’aiuto e della speranza. 

Insieme alla tua comunità R/S provate a realizzare una preghiera universale per la comunità più grande che è l’umanità.

Per vedere la struttura della preghiera universale clicca qui

 

#parlamidilui

Quanto ci manca abbracciare qualcuno ? le persone più care, ma anche gli amici ? Mai come in questi giorni ci siamo resi conto della potenza di un abbraccio!

Eppure nel non dare nulla per scontato, non possiamo dimenticare che anche un abbraccio può essere falso, addirittura essere gesto che tradisce …. Come non pensare all’abbraccio di Giuda che consegna Gesù ai carnefici…

E’ l’occasione per rivedere la Verità che questa modalità di relazione con gli altri racchiude e a volte nasconde .

Un abbraccio è sorreggere, sostenere trasmettere calore e compassione …. quanti abbracci mancati nei lutti di queste settimane.

C’è un abbraccio nella Vangelo che per me descrive appieno il significato del gesto : quello del Padre Misericordioso nel cap 15 di Luca vv 20 : è un atto compiuto al culmine di un percorso di Amore e di attesa verso ciascuno di noi .

Il Padre si alza e corre incontro al figlio lo abbraccia e lo bacia al culmine della gioia del Perdono. Quando abbiamo bisogno di quell’abbraccio , quanto lo desideriamo …..

Nei lunghi anni di scautismo ci sono stati tanti abbracci mossi da mille emozioni e sentimenti e molti appartengo al “file” de ricordi cari e carichi di significato , probabilmente per ciascuno di noi è cosi. C’è però un abbraccio speciale, non corredato da parole, ma carico di affetto e di calore. E’ avvenuto in un tempo lontano , in una terra lontana , il Canada durante la GMG del 2002, al culmine di una serata indimenticabile, nelle ore profonde della notte dopo un’attesa carica di ansia, di angoscia e di paura; un abbraccio ad una giovane novizia, ora divenuta donna e capo . Un abbraccio che ha aperto una relazione speciale, cresciuta con noi ed al quale tornare nel ricordo e nel riaffermare il cammino insieme.

Abbracciare è un’ “arte” che come capi dobbiamo coltivare in modo da esprimere sempre la verità di questo gesto e non sminuirlo in stereotipo frettolosi e scontati…..

Mi manca … spero lo potremo fare presto …. Domani nel silenzio del sabato santo , quando molti Rover e Scolte sarebbero stati abbracciati dai loro capi di ritorno da un hike ….. mi mancherà ancora di più…. Ma sarà solo il tempo dell’attesa … e ci abbracceremo di nuovo nella Luce del Risorto e nel Fuoco della Pentecoste .

Donatella 56 anni

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Sabato Santo (11 aprile)

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,1-10)

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba…. leggi tutto

#dallaparolaallavita

Parola: SEGNI DI VITA

Gesto: ricerca dei segni di vita, nell’attesa della vita piena.

Se Gesù è realmente risorto, allora la prospettiva con cui guardare la vita ed il mondo può davvero cambiare.

Prova a dedicare un momento di questa giornata alla meditazione. Quali sono i segni già presenti nella tua vita e che ti parlano di lui?

Raccontali rispondendo alla richiesta #parlamidilui: prova a condividere in clan e magari a rilanciare sui social il tuo #parlamidilui

#parlamidilui

Trovo sempre molto interessante nella mia vita personale sostare, in un giorno come questo, al centro della mia vita, dove silenzio e confusione si combattono, fino a riuscire quasi a danzare in una strana armonia che stupisce anche me. Non è scontato che l’essere consacrata dia una immediatezza nella comprensione dei segni di vita che il Signore quotidianamente semina nel cuore. Eppure il silenzio di questo giorno, il sepolcro vuoto, la speranza di un mattino di luce, donano, ancora una volta alla mia vita, il coraggio di andare avanti in una continua ricerca di quei frutti di bontà che Lui ha seminato nel mio cuore. Mi rendo sempre più conto che la domanda che spesso si affaccia al mio cuore non è più: perché non lasci questo silenzio per qualcosa di più concreto? Ma è: perché continui a rimanere in ascolto ed attesa?. Ed è proprio questa seconda domanda che mi riporta continuamente al primo sguardo d’amore, di misericordia, di pazienza, di coraggio che Lui ha avuto per me. Uno sguardo che ora capisco non avere tempo ma solo tenerezza e bellezza.

Quel tutto che per me oggi è riassunto nel bagliore di quella luce piena che è il mattino di Pasqua.

Suor Mina 45 anni

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Si ringrazia di cuore Alessandro Ronzi per le immagini che ci hanno accompagnato in questi giorni