Struttura del Vangelo di Luca

Ti proponiamo un approfondimento che prova a spiegare la struttura del testo evangelico per avere una visione completa dell’opera. Il Vangelo più che una vicenda ad episodi è la narrazione del cammino di vita di Gesù da cogliere nella sua completezza.

 

Per scaricare il file pdf della scheda clicca qui.

 

INTRODUZIONE

Conoscere la struttura del Vangelo di Luca, è importante perché ci facilita la comprensione di esso: Gesù emerge sempre proteso verso Gerusalemme. Il percorso che l’evangelista ci propone è quello di iniziare un viaggio con Gesù, come iniziare una visita di una galleria d’arte, dove il visitatore si muove tra una narrazione e un’altra (quadri), seguendo una strada in salita che lo porterà a Gerusalemme (città posta sul monte), cioè al sepolcro vuoto.

Tutto il Vangelo è costellato da episodi, viaggi e fatti, accaduti nella città Santa:

  • Presentazione al Tempio 2,21-38
  • A dodici anni sale al tempio 2,41-50
  • Le apparizioni pasquali avvengono tutte a Gerusalemme cap. 24
  • A Gerusalemme ai discepoli raccomanda di rimanere in città Atti 1,4; Lc 24,52-53

Luca è affascinato dalla corsa della Parola divina e di come lo Spirito di Dio collabora alla sua diffusione. Qualcuno ipotizza che Luca sia uno dei due discepoli che camminano, dopo la Pasqua, verso Emmaus e dopo aver condiviso la strada con Lui ed aver accolto la narrazione di tutto ciò che lo riguardava, e dopo averlo riconosciuto nello spezzare il pane, corre verso Gerusalemme, la città degli uomini per portare la sua testimonianza del Risorto. Sappiamo che Luca ascolta e narra nelle sue opere, la testimonianza di Paolo e di Pietro. Nel suo Vangelo descrive il viaggio della Buona Notizia: da Gerusalemme a Nazareth, da Nazareth di nuovo a Gerusalemme e poi, negli Atti degli Apostoli, fino agli estremi confini del mondo.

Quello di Luca è uno dei tre Vangeli sinottici (Matteo, Marco, Luca), ci sono però delle particolarità nella sua opera, come l’universalità della salvezza, la predilezione per i poveri e la misericordia e il perdono per i  peccatori. È definito il “cantore” di Maria, nella quale egli vede il modello di ogni credente. Qualcuno sostiene che Luca sia stato anche un pittore ed abbia disegnato una icona della Madonna, al di là di questo resta bella “l’immagine” che ci offre della Madre di Dio.

Il Vangelo si conclude con una ulteriore salita, questa volta verso il Padre: è salito, con decisione, verso Gerusalemme, ora sale al cielo. L’ascensione è anche un distacco, un “gesto interrotto” che porta la Comunità cristiana ad assumersi una propria responsabilità. Gesù non è più presente visibilmente, ma la sua presenza la si riconosce nella fede, nell’intelligenza delle Scritture, nell’ascolto della Parola e nella frazione del pane e nella vita fraterna della Comunità. La lettura integrale del vangelo di Luca, ci porta a fare strada con l’evangelista, insieme alla nostra Comunità per mettersi al servizio dei più poveri.

 

LE TAPPE DELLA NARRAZIONE DI LUCA

Il Vangelo delle origini Lc 1,1-2,52

Luca inizia mettendo a confronto la figura di Giovanni Battista e di Gesù, proprio con lo scopo di mettere in evidenza la particolarità di Gesù.  Questi due capitoli costituiscono una riflessione sull’esperienza di Gesù, alla luce del mistero della Pasqua: passione, morte e risurrezione.

  • Il rifiuto ad accogliere Maria e Giuseppe a Betlemme, è la prefigurazione del rifiuto di Gesù da parte della città di Gerusalemme;
  • L’uccisione dei bambini di Betlemme da parte di Erode, è preludio alla crocifissione;
  • La duplice salita a Gerusalemme, evidenzia la meta della sua ultima salita.

In una icona della natività, del 15° secolo, la culla dove è adagiato Gesù bambino  è a forma di sepolcro.

 

Gli inizi della missione Lc 3,1-4,44

Dopo la presentazione della testimonianza di Giovanni Battista, si presenta la missione di Gesù che viene inaugurata con la discesa dello Spirito Santo su di lui. La voce del Padre presenta Gesù come “il figlio prediletto nel quale il Padre si compiace”. La genealogia che segue, vuole collocare Gesù nella storia e lo collega ad Adamo, quindi al Padre.

La missione viene inaugurata dai 40 giorni di deserto, dove è lo Spirito di Dio a condurlo in quel luogo dove fare esperienza di preghiera, di lotta contro il male e di esperienza di Dio.

La missione inizia a Nazareth, nella sinagoga, dove legge Isaia 61, la missione del Messia: “per portare la Buona Notizia ai poveri, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, per rimettere in libertà gli oppressi” (Lc4,18).

 

L’attività pubblica di Gesù Lc 5,1-9,50

Gesù si trasferisce a Cafarnao, condivide la vita con degli amici e le loro famiglie: Pietro, Andrea e Giacomo e Giovanni. Condivide la loro attività di pescatori, inizia a parlare della sua identità, della missione affidatagli dal Padre. La fatica nel comprendere da parte dei pescatori. Poi arriva il giorno decisivo, Gesù chiede di seguirlo: la chiamata dei primi apostoli a cui chiede di “staccarsi dalla riva e di prendere il largo”.

Particolarità della narrazione di Luca è la presentazione delle donne che seguono Gesù.

Siamo ad uno sparti-acque, il momento in cui Gesù domanda ai suoi chi è Lui per loro; poi rivela la sua missione con l’annuncio della passione e l’episodio della Trasfigurazione, per confermare la loro fede.

 

La salita a Gerusalemme Lc 9,51-19,46

Costituisce la parte centrale del Vangelo di Luca, il “cuore” dell’opera lucana. Presenta il viaggio/strada di Gesù verso Gerusalemme, verso la Pasqua. Questi capitoli sono segnati da una serie di sottolineature che rinnovano la determinazione a salire verso Gerusalemme:

  • Lc 9,51 “Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mando, si diresse decisamente verso Gerusalemme”;
  • Lc 13,22 “Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme”;
  • 17,11 “Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea”;
  • 18,31 “Poi prese con sé i Dodici e disse loro; “Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo si compirà.”
  • 19,28 “Dette queste cose, Gesù proseguì davanti agli altri salendo verso Gerusalemme”.

Emerge il significato teologico della città di Gerusalemme, anche per ciò che avviane in essa: è la città della Passione, la città della Risurrezione ed è la città della piena rivelazione di Gesù Figlio di Dio che offre la sua vita.

 

L’attività nel tempio di Gerusalemme Lc 19,46-21,38

Con l’ingresso in Gerusalemme, si sviluppa il confronto aspro tra Gesù e quella che era la tradizione giudaica di quel tempo, alcuni insegnamenti di forte contrasto che avvengono proprio nell’ambito del Tempo: La cacciata dei mercanti dal Tempio, la polemica sull’autorità messianica di Gesù, la parabola dei vignaioli omicidi, i dibattiti sul tributo all’imperatore, sulla risurrezione, sul Messia figlio di Davide.

Emerge così la forte novità che Gesù è venuto a portare.

Questa sezione termina col discorso “apocalittico” di Gesù, circa il giudizio sulla città di Gerusalemme (allusione alla distruzione della città del 70 d.C. ad opera dei romani) e al giudizio di dio sulla storia.

 

Passione, morte, risurrezione e ascensione Lc 22,1-24,53

Tre momenti significativi scandiscano questa sezione: l’ultima cena, la passione e le apparizioni del risorto. In particolare l’ultima cena diventa la rilettura che introduce la passione di Gesù, non solo, aiuta a rileggere la vita di Gesù come “pane spezza” e indica al discepolo lo stile di vita per seguire Gesù; vita come servizio e dono.

Tema centrale è la “regalità di Cristo”, il suo trono è la croce, il suo potere è il servizio; una regalità che si esprime nell’amore e nel rifiuto della potenza, come mezzo per sottrarsi alla contraddizione.

L’ascensione conclude la narrazione evangelica, il salire al Padre inaugura una condizione diversa, un’esperienza nuova a cui i figli di Dio sono chiamati.